Area Logopedisti,  Linguaggio

Un giorno il mio bambino parlerà bene?

Gli aspetti che più preoccupano i genitori di bambini con linguaggio sono fondamentalmente due.

  1. se il bambino parlerà bene un giorno (sì, nella stragrande maggioranza dei casi)
  2. quando parlerà bene (dipende da molte variabili)

Dare una risposta certa e precisa non è cosa facile, anzi direi impossibile, tuttavia possono esserci alcuni riferimenti utili ad farsi un’idea di ciò che succederà durante il percorso di riabilitazione svolto con la logopedista, ricordando che se il disturbo di linguaggio è secondario ad altre problematiche, allora l’evoluzione sarà strettamente legata al disturbo primario che ne è causa.

Qui invece faccio riferimento a quelle situazioni in cui lo sviluppo generale del bambino è adeguato in tutti gli ambiti, tranne che in quello linguistico, cioè ai Disturbi di Linguaggio diciamo “puri” anche se le recenti teorie confermano che spesso ci sono ricadute in altre aree (per esempio attenzione).

  • I bambini che ricevono una valutazione e diagnosi precoce e cominciano un adeguato trattamento riabilitativo con la logopedista risolveranno il loro problema in modo completo, sono pochi i disturbi che lasciano dei residui e sono perlopiù quelli in cui coesiste anche una difficoltà nella comprensione del linguaggio.
  • La velocità di questo progresso è soggettiva e dipende da tantissime variabili: grado di collaborazione del bambino, entità del disturbo, corretto piano di trattamento, frequenza al trattamento, collaborazione della famiglia.
  • L’inizio di una terapia precoce (diciamo entro i 3 anni, il che significa che i primi accertamenti sono iniziati prima) garantisce risultati più rapidi e che si avvicinano maggiormente alle fisiologiche tappe di sviluppo.
  • Nella mia esperienza personale (attenzione, non è un dato scientifico, ma esperienziale e quindi non dimostrabile) che ormai dura da 20 anni, i bambini risolvono le difficoltà espressive prima dell’ingresso alla scuola elementare, diciamo entro i 5 anni se hanno iniziato ai 3.
  • La terapia non è quasi mai continuativa, ma si svolge con cicli di 4 mesi di trattamento, alternati a periodi di sospensione per poter valutare anche l’evoluzione spontanea: anche questo è uno dei tanti possibili modi di fare riabilitazione, non è l’unico, ma è quello di cui ho esperienza io.
  • Fondamentale è certamente il ruolo della famiglia e l’instaurarsi di un rapporto di fiducia con la logopedista: il genitore dovrà riprendere a casa alcune indicazioni tecniche per permettere al bambino di sperimentare il più possibile le nuove abilità che ha a disposizione.

A conti fatti, i bambini con disturbo del linguaggio specifico risolvono bene le difficoltà espressive se il trattamento è costante e con frequenza regolare , i primi risultati saranno un po’ lenti (2 volte alla settimana per almeno 3 mesi è il tempo minimo per poter riscontrare cambiamenti significativi), ma poi, in genere, i progressi diventano esponenziali e si possono programmare i periodi di pausa per dare anche tempo al sistema linguistico di riorganizzare le nuove informazioni ed abilità di cui dispone.

Infine, anche se il bambino ha già terminato il suo percorso sul linguaggio ed ha raggiunto un buono sviluppo, sarebbe sempre bene verificare le competenze metalinguistiche durante l’ultimo anno di scuola materna per consentire un produttivo inizio degli apprendimenti.

Colleghe logo, quali sono le vostre esperienze?

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